La Matematica ha 5 R?


Ciao,

entro nel mondo della Matematica in punta di piedi perché ho sempre avuto un profondo rispetto per questa materia.. E anche perché ho avuto tante difficoltà nel comprendere regole, teoremi e sopratutto nello svolgere gli esercizi!! ;-)

Per riuscire a superare le mie difficoltà ho utilizzato, da studente, alcune regole che ho poi consigliato anche ai miei alunni di metodologie e tecniche di studio. Crescendo e affinando le conoscenze ho anche imparato a “modellare i più bravi“.. ma di questo argomento te ne parlerò in seguito, mentre per ora ti mando a questo link. E ora, scopriamo perché la Matematica ha 5 R!

Le R indicano 5 consigli che io ho ricevuto tanto tempo fa dal mio Prof per studiare la Matematica con profitto. Le ho ritrovate e scritte nel mio quaderno di appunti da un libro di cui ora non ricordo il nome, ma che ricercherò per consigliartelo. Intanto.. eccotele:

1Ricopia i tuoi appunti! Riscrivi molto bene ciò che hai appreso dalla lezione o dal tuo studio personale. Ricopia i teoremi, i principi e le definizioni esattamente. Non parafrasare né condensare niente di ciò che è scritto sulla lavagna, sul libro o sui tuoi appunti “di brutta”… Le parole d’ordine per imparare sono sempre quelle: Ordine e Leggibilità.

2Riscrivi più volte il modello o l’esempio, finché riuscirai a farlo senza esitazione. Solo così avrai chiaro il procedimento a cui si perviene. Quest’abilità ti permetterà di “automatizzare” il procedimento e di accorgerti di conoscerlo già quando ti si ripresenterà in esercizi simili.

3Ripeti ad alta voce. L’utilità è duplice: da una parte, mentre ti ripeti le cose (se ti senti “stupido” fallo con qualche tuo compagno/collega) ti rendi conto di quanto l’argomento “ti appartiene”, dall’altra ti alleni per quando dovrai ragionare in pubblico (magari per un esame o per un’interrogazione o anche solo per spiegarlo ad un’amica). L’importante è che ti sforzi di spiegare a voce alta ogni stadio del procedimento.

4Ricontrolla i calcoli, ed anche il processo di pensiero che hai utilizzato. Serve per assestare bene i “passaggi” da uno stadio del ragionamento all’altro. (Oltretutto, ricontrollare il proprio lavoro ci rende più scrupolosi e precisi)

5Rivedi le risposte per verificare la ragionevolezza delle tue soluzioni. Ricontrolla cosa chiede il problema, cosa indica il teorema.. insomma, riparti dalle origini e verifica se la soluzione “ha senso”.

Eccoti la Matematica a 5R. La matematica, in tutte le sue branche, richiede diverse abilità di studio. Siccome la matematica è una “lingua” che si fonda su un insieme di regole, è utile fare riferimento, ogni volta che si sente la necessità, al proprio tutor (professore o compagno di classe) per risolvere le difficoltà.

Spero di esserti stato utile. A me questi consigli sono serviti ogni volta che ho avuto a che fare con i numeri!

Se hai usato questi suggerimenti e vuoi condividere i tuoi risultati o se anche tu hai qualche suggerimento..

scrivilo pure tra i commenti qui sotto!

A presto!

Andrea

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6 Risposte to “La Matematica ha 5 R?”

  1. Leonardo Says:

    Ottimo articolo… mi è stato molto utile con le persone a cui do ripetizioni!

  2. Tiziana Says:

    Bell’articolo Andrea!
    Io ho sempre amato la matematica, forse perchè tranquillizzante: c’è sempre (o quasi) una soluzione, un risultato finale se segui le regole…
    Comunque, bando alle divagazioni, volevo suggerire una cosa, collegata alla mia fissazione per i colori e alla mia preferenza per il ricordo “visivo”. Quando “lavoro coi numeri” (sia da studentessa che adesso per lavoro), lavoro anche coi colori. Ogni passaggio per arrivare alla risoluzione di un problema ha il suo colore. Questo mi rende più facile richiamare alla memoria i vari passaggi, ricollegandoli alla successione dei colori.

    Che sia malattia? AHAHAH!

    • Andrea Says:

      Grazie Titty.. ;-)
      Sono convinto che il tuo metodo di “soluzione di problemi” usando i colori sia senza dubbio molto “potente”!

      Una mia collega ha letto il tuo commento ed è rimasta molto impressionata dal tuo metodo,
      e si chiedeva se non fosse più una perdita di tempo unire i colori ai passaggi e sopratutto se avresti potuto
      specificare meglio la connessione colori-numeri..
      Io rigiro la domanda a te, sperando abbia tempo di rispondere tra un arcobaleno e l’altro! :-D

      Ciauz!

  3. Tiziana Says:

    Bhè…ci provo! :-)

    I colori li uso soprattutto quando la “risoluzione del problema” richiede una serie di passaggi obbligati.
    Per spiegarmi meglio, non userei mai i colori per calcolare l’area di una figura (se non per puro piacere estetico!), ma quando devo testare l’adeguatezza di un modello teorico ai dati, cosa che presuppone una serie più o meno lunga di passaggi, mi risultano molto utili.

    In particolare, io lavoro molto con la sintassi, ossia scrivo a parole (con delle sigle) ciò che voglio che il mio software statistico faccia.
    Per questo serve precisione e la sequenza dei comandi deve essere rigorosa.
    Quando studio come testare un modello, ogni passaggio ha un colore. Questo mi è utile sia “a colpo d’occhio”, così che seguendo la legenda non mi confondo tra i vari passaggi, ma anche per memorizzare. Quindi, dopo un po’ di volte che uso la stessa legenda, la sequenza dei colori (e le parole scritte con tali colori) vengono alla memoria quasi automaticamente.
    ROSSO –> LX (fare la matrice LX)
    VERDE–> LY (fare la matrice LY)
    ecc. ecc.

    Non so proprio se mi son spiegata…forse avendo a disposizione dei colori…Andrea dovresti provvedere!!!

  4. Carlos Says:

    Ciao Andrea,
    sono davvero degli ottimi consigli soprattutto per chi non ha un proprio metodo efficace di studio.
    Naturalmente le 5R sono valide per tutte le materie scientifiche, non solo per la matematica.
    In particolare nella fase di ripetizione ad alta voce penso che sia importante riuscire a spiegare il concetto con parole proprie, magari pensando a degli esempi diversi da quelli del libro o degli appunti in modo da “appropriarsi” dell’argomento.
    Quindi rielaborare e costruirsi il ragionamento in modo da non dover semplicemente ripetere qualcosa imposto dall’esterno.

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